Un carabiniere ferma due signore su un'auto per dei controlli: "Patente e libretto per favore". La signora alla guida gli porge i documenti. Dopo una veloce lettura il carabiniere chiede alle signore: "Chi di voi e' Fulvia Coupe?".
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Yankele un giorno si reca in visita da Moishele e vede alla parete della casa dell'amico un certo dipinto. Gli piace, e detto fatto: "Moishele, è davvero bello questo quadro. Mi piacerebbe averlo, me lo vendi?".
E Moishele: "Ma sai, l'ho comprato da poco, mia moglie ci tiene, e poi guarda che l'ho pagato centocinquanta dollari".
Yankele insiste: "Senti, offro duecento dollari".
Moishele accetta: "Va bene, prendilo pure".
Così Yankele se ne va col quadro. Appena la moglie di Moishele lo viene a sapere s'imbestialisce: "Stupido che sei, se quello lì ti ha offerto cinquanta dollari in più chissà che valore ha quel quadro!".
Moishele si rende conto che la moglie non ha torto, così si reca da Yankele e gli comunica: "Sai, mia moglie mi ha fatto una scenata, rivuole il quadro, te lo dicevo che ci tiene".
E Yankele: "Capisco, il fatto è che ora anche mia moglie ci s'è affezionata...".
Moishele offre: "Ti do 250 dollari, ci stai?".
L'altro replica: "Quand'è così, prendilo pure".
Quando Moishele se n'è andato col dipinto, rincasa la moglie di Yankele e chiede del quadro. "Sai," spiega Yankele: "Moishele lo rivoleva, gliel'ho dato e ci ho pure guadagnato un cinquanta".
"Cretino!" esclama la moglie. "Magari quel quadro vale una fortuna e te lo sei fatto soffiare. Recuperalo subito!".
E così via. Yankele a Moishele: "Ti do trecento".
Moishele a Yankele: "Ti do quattrocento".
"Cinquecento".
"Seicento".
Gira e rigira, i due amici arrivano ai duemila dollari. E qui accade un fatto nuovo: Moishele ha per l'ennesima volta ricomprato il quadro da Yankele e se lo sta riportando a casa sua, quando un tizio per strada scorge il dipinto e lo interpella: "Scusi, questo quadro, sa, è bellissimo. Me lo vuole vendere?".
Moishele obietta: "Non posso, vede, mi è costato caro: ben duemila dollari".
L'altro non demorde: "Gliene posso dare tremila in contanti, sull'unghia".
Inutile dire che Moishele accetta. Così quando Yankele si ripresenta da lui per ricomprare il quadro, non lo trova più ed esclama: "Ma come, dov'è il quadro? Te lo voglio ricomprare, ti faccio un'offerta cui non potrai dire di no".
Moishele spiega: "Mi spiace, non ce l'ho. Me lo portavo a casa, un signore l'ha visto e mi ha offerto un tremila. Visto che affarone che ho fatto? Non per vantarmi, ma da buon ebreo ho il senso degli affari...".
E Yankele, disperato: "Ma pezzo di disgraziato, che specie di ebreo credi di essere? Sei solo un deficiente! Vendi il quadro proprio quando noi due stavamo guadagnandoci su così bene!!!".
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